Merton contro Don Lorenzo Milani

Merton contro Don Lorenzo Milani

3 Luglio 2023 Off Di admin

E’il titolo che ho scelto per esporre il mio pensiero ed esprimere la mia critica ad un recente scritto di un mio caro amico che parla di rinnovamento di arnesi, forse per auspicare il rinnovo di qualche astruso arnese dello stesso.

Orbene, nel 1948, Merton, senza offesa per Don Milani, ispirandosi al teorema di Thomas, introdusse il concetto di profezia che si autodempie. Egli affermò “se gli uomini definiscono certe situazioni come reali, esse sono reali nelle loro conseguenze”.

Un lavoro importante perché mise a nudo il comportamento umano che, al cospetto del vuoto e sterile chiacciericcio, si manifesta in un certo modo e trasforma le aspettative in realtà. In effetti si potrebbe anche realizzare l’auspicio di rinnovare qualche vecchio arnese. Mi viene da ridere e non posso fare a meno di richiamare alla mente un vecchio racconto Pirandelliano, “Zi Dima nella giara.

Il protagonista della vicenda, Don Lollò Zirafa, è un vecchio proprietario terriero, che ovunque vede nemici che vogliono depredarlo della sua roba. Vede complotti dappertutto, ma questi stanno solo nella propria testa. Inoltre, essendo di carattere abbastanza litigioso, non perde occasione di citare in giudizio i suoi presunti avversari, spendendo una fortuna in spese per liti giudiziarie ed angosciando il suo avvocato che non vede l’ora di toglierselo di torno (e non solo il suo avvocato). I fatti sono questi. Don Lollo acquista una enorme giara per conservare l’olio della nuova raccolta, ma, purtroppo, si accorge che il contenitore è spaccato in due!

Don Lollo Zirafa, chiaramente si infuria come non mai e si rivolge ad un artigiano in grado di riparare la giara, Zi’ Dima Licasi, il quale ha inventato un mastice miracoloso. Don Lolò non si fida ed insiste affinché il conciabrocche renda più sicura la saldatura rafforzandola con filo di ferro, offendendo, in tal modo, il bravo artigiano, che, pro bono pacis, esegue il lavoro commissionato calandosi all’interno della giara ma non si accorge che la stessa ha un collo molto stretto per cui ne resta imprigionato.

Ne nasce subito un contenzioso, l’ennesimo, che vede Zi’ Dima il quale vuole in ogni caso essere pagato per la perfetta riparazione, e Don Lollo che vuole essere risarcito per il fatto che per liberarlo bisognerà rompere completamente la giara. Non sapendo come risolvere la situazione, Don Lolò si rivolge per l’ennesima volta al suo avvocato che gli consiglia di liberare Zi’ Dima, altrimenti correrà il rischio di essere accusato di sequestro di persona.

Il parere legale non trova l’approvazione di Don Lollo che ritiene Zi Dima responsabile di essersi imprigionato nella giara e si rifiuta di pagare i danni per la rottura della giara. Alla fine della diatriba, il furbo Zi Dima, una volta ottenuto il compenso pattuito, dice di trovarsi bene in quella prigione di ceramica e che non pagherà nulla per essere liberato.

Don Lollo capisce di essere stato giocato, forse da chi riteneva meno intelligente di lui, e si arrabbia moltissimo fino al punto che, con un forte calcio, senza rendersene conto, rompe la giara. A questo punto Zi Dima ha la partita vinta perché esce dalla prigione di ceramica e non paga il danno per la rottura della giara.

Il racconto Pirandelliano e la teoria di Merton, in combinato disposto, come dicono i giuristi, ci insegna che, a lungo andare, le aspettative profetiche per influenzare il comportamento umano, devono essere accantonate.

Ci consiglia, in definitiva, di uscire dignitosamente dalla giara prima che sia troppo tardi.

Ccà nisciun è fesso!

 

Vincenzo Piscopo
Sociologo – Direttore Album della Salute